Si scioglie o non si scioglie. Questo è il ritornello che circola non solo nella città dello stretto ma anche a Roma, nella capitale, nelle aule del Parlamento, tra i corridoi del Ministero dell’Interno. Decidere le sorti di una città grande come Reggio non è cosa facile. Nulla trapela dal Ministero dell’Interno dopo che il Prefetto della città ha presentato la sua relazione. Le voci si rincorrono, ma dal Ministero nessuna parola. E le pressioni politiche si sprecano ma forse non bastano ed allora ecco gli appelli che salgono dal “basso”. Insomma bisogna far capire che il “popolo” non vuole lo scioglimento del comune. Si dichiara che è in atto una “diffamazione” della città. Diffamazione che nasce da inchieste della magistratura che hanno messo in luce le connessioni tra comune e crimine organizzato. Ma bisogna muoversi prima che il Ministro cancellieri decida e così ieri circa cinquecento cittadini, espressione del mondo del lavoro, dell’impresa, delle professioni, dell’associazionismo, dello sport, di varia tendenza politica, hanno sottoscritto un manifesto pubblico, che dovrebbe essere’ affisso oggii sui muri della citta’: ”contro l’ingiusta campagna di diffamazione che criminalizza una intera citta’, non distinguendo tra i delinquenti e le decine di migliaia di persone oneste”. Promotore dell’iniziativa è il prof. Giuseppe Bombino, docente alla facolta’ di Agraria dell’Universita’ ‘Mediterranea’. Tra i firmatari ci sono, i rappresentanti delle associazioni ‘Riferimenti, ‘Museo contro la ndrangheta’, ‘Ammazzateci tutti’, Confindustria provinciale, il presidente della Reggina Calcio, Lillo Foti. Nel manifesto si legge anche ”fiducia nell’operato delle istituzioni chiamate, in questo momento, ad assumere decisioni fondamentali per il futuro della nostra Reggio. Non si speculi sulla nostra pelle e su una citta’ – conclude l’appello – e su una citta’ che da sempre esprime civilta’, intelligenze e valori”. Tra i firmatari ieri era stata annunciata anche la presenza di Libera, l’associazione di Don Luigi Ciotti contro tutte le mafie, ma nella notte è arrivata una secca smentita che riportiamo integralmente
Reggio Calabria 18 settembre 2012 Comunicato stampa
MANIFESTO INDIGNAZIONE CITTA’ REGGIO CALABRIA
LIBERA, associazioni, nomi e numeri contro le mafie: ” Diffidiamo chiunque dall’usare il nostro nome e smentiamo la firma e l’adesione dell’associazione al manifesto ed al suo contenuto e ribadiamo la nostra piena fiducia nell’operato della magistratura. ”
Insomma una guerra senza esclusioni di colpi, con molti silenzi anche da parte di chi potrebbe schierarsi con decisione ma ha paura magari in vista delle prossime elezioni, con il tentativo di inquinare la comunicazione, di mistificare la realtà. D’altra parte lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria sarebbe un colpo durissimo a quel “modello Reggio” promosso e pubblicizzato in ogni sede dal Governatore Scopelliti che ne ha fatto il suo cavallo di battaglia. Un modello fatto a base di Lele Mora e musica sul lungomare.”Panem e circensem dicevano i romani.