11 feriti palestinesi (1 maggiorenne e 10 minori) sono arrivati in l’Italia con la speranza di trovare le cure necessarie, cibo, serenità: pensando a quando potranno ritornare alle loro case.
I volti dei bambini, dei familiari (tutte donne) ti raccontano paura e sofferenza.
La paura di una divisa per esempio, quella del piccolo di Gaza davanti al medico dell’Aeronautica che lo aveva avvicinato e quando capisce che non è “una divisa cattiva” si apre un sorriso e batte il cinque.