L’economista Loretta Napoleoni pessimista sul nostro futuro e sull’euro. Mentre le mafie decidono cosa fare dei propri soldi e chi appoggiare alle prossime elezioni.
E’ depressa Loretta Napoleoni. Tornata dal suo viaggio tra Stati Uniti e Australia, non nasconde il suo pessimismo. E parla dell’Argentina e di come ci siano voluti ben 5 governi per risalire la china.
E per ripartire si era iniziato dal baratto, dice, nel centro di Buenos Aires in un grande capannone dove si andava per scambiare ciò che si aveva.
E noi siamo vicini.
Papandreou si dimette per un governo di coalizione. Cosa succede?
Vedremo come reagiranno le borse. Ci potrebbe anche essere un ulteriore calo. Certamente la situazione è veramente difficile. E non è detto che fare un governo di coalizione nazionale . Questo vale anche per l’Italia e forse non servirà un governo tecnico. Il problema è un problema politico perché la destra oramai allo sbando e la sinistra prende questa occasione per andare al potere. Ma poi a breve ci potremmo trovare come la Grecia. Certo all’inizio l’Europa sarà contenta perché tutti odiano Berlusconi. Il problema è che nessuno ha un piano B e cioè se non si riesce a rispettare ciò che ci ha chiesto la Comunità Europea cosa facciamo? Nessuno lo sa e nessuno si premurato di dare una risposta a questa domanda. Perchè non pensare di uscire dall’euro? Perché non stampare della carta moneta come garanzia?
Professoressa lei si occupa anche di mafia. Cosa sta facendo il crimine organizzato ora?
Le mafie capiscono prima degli altri cosa succede ma certamente anche loro sono preoccupate in questo momento. Hanno investito e comperato nelle grandi città, e non solo, della nostra Italia.Loro hanno costruito in base ad un parassitismo economico. Certo il default sarebbe rigenerante, sarebbero spazzate via ma il costo sociale è troppo alto. E certamente stanno mettendo al riparo tutti i beni liquidi, in Europa ma anche nelle Americhe e in Australia. E soprattutto stanno decidendo chi appoggiare alle prossime elezioni.Avremmo bisogno di un default pilotato, come in Islanda, che salvaguardi le fasce deboli.
Secondo Berlusconi non c’ la crisi, i ristoranti sono pieni
E’ allucinante quanto ha detto. Non ha il polso della situazione reale.
Ed è allucinante si se come dice lo stesso Pisanu, per ora ancora nel PDL, bisognerebbe occuparsi non tanto di chi ancora riesce ad andare al ristorante ma di chi ogni giorno di più ricorre alla mensa della Caritas per sopravvivere.
(pubblicato su www.malitalia.it e su www.lindro.it)