L’Aquila è anche questo: teatro e cultura. Da sempre direi. Da quando oltre 40 anni fa il Teatro Stabile portava in scena Ronconi, Proietti. Quando tutte le grandi compagnie calcavano quelle tavole. Ora il teatro non c’è più, ingoiato nella buia notte del 6 aprile del 2009. Ma la voglia di recitare, di amare la cultura e di farla crescere quella no non è stata ingoiata.
Manuele Morgese, attore di grande esperienza, ha così voluto fortemente la rinascita di Teatrozeta, che avrà trecento posti a sedere e circa 100 mq di palco. E tutto questo nella periferia che sta diventando città ( al posto di quella antica che non c’è più). A Monticchio a circa 15 chilometri dalla città. In una frazione che una volta era solo per gli operai della zona e per qualche famiglia contadina.
Il progetto è stato finanziato da ARCUS Spa ( società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo),da Banca Etica da aziende private ed è riuscita a far sedere allo stesso tavolo anche istituzioniin alti casi lontane.
E tra la commozione di artisti come Riccardo Raim che ha raccontato di come molti abbiano scoperto la bellezza di L’Aquila solo dopo il terremoto o della vice direttrice del Goethe Institute che ha voluto ricordare quanto siano forti i legami tra la Germania e questa parte di Abruzzo, nell’aria frizzante della montagna aquilana, si inaugura questo frutto dell’amore per il teatro, per la parola e soprattutto per la città e i suoi abitanti.