Il 2 aprile per Margherita è un giorno importante. Il 2 aprile di 26 anni fa la mafia le ha ucciso la mamma e i due fratellini. Per errore la bomba che doveva far saltare in aria il giudice Carlo Palermo esplose al passaggio della macchina con Barbara Rizzo e i gemellini Salvatore e Giuseppe Asta. Ma oggi non voglio parlare di loro ma di Margherita. La bambina che a 10 anni viene catapultata in un mondo fatto di orrore, morte, solitudine. Margherita che ha viaggiato attraverso la vita con la caparbietà di chi ha tanto sofferto. Margherita che ha curato, lungamente, la sua ferita.
La ricordo la prima volta che l’ho conosciuta di persona , tre anni fa circa. Veniva a raccontare la sua storia in TV. Piccola, capelli neri corvini , occhi scuri per il colore e il dolore. Timida, impacciata su quello sgabello di fronte a Franco Di Mare ma composta nel raccontare una tragedia che avrebbe distrutto anche una roccia…Eppoi passa un po’ di tempo e ci ritroviamo a Trapani per presentare Malitalia ed ecco la sorpresa. Margherita è un’altra persona. Un nuovo taglio di capelli, la luce negli occhi. Una donna nella pienezza della sua vita. Il mio pensiero fu “Margherita si è ripresa la sua vita”. E così era. Margherita aveva finalmente elaborato, sicuramente dolorosamente, il suo lutto e aveva deciso che era il momento di vivere non solo nel ricordo dei suoi, non solo nella lotta alla mafia – di cui è diventata un simbolo. Era il momento di vivere per Margherita.
Margherita si è fidanzata lontana dalla sua Trapani a Parma. Si sposerà il 30 aprile e avrà un papà d’eccezione ad accompagnarla all’altare, Don Luigi Ciotti che le è stato sempre vicino, che l’ha sostenuta in questi anni. E smessi gli abiti del padre civile diventerà il padre spirituale che celebrerà la nuova vita di Margherita.