“La voce di Girolamo Savonarola percorse la navata di San Marco come uno schiocco di frusta …Fuori dalla chiesa il soffio gelido della tramontana aveva continuato a spazzare le nuvole per tutto il mattino”
Così inizia L’Eretico, il nuovo libro di Carlo Martigli.
Ci riporta indietro al 1497. Inizia a Firenze ma ci porterà verso Oriente e ci farà tornare indietro.
Ma soprattutto, in questi giorni di intrighi in Vaticano, la ribalda Chiesa è quanto più di moda ci sia. Ma anche il titolo “l’Eretico” ci parla di oggi.
Un passo indietro la parola eretico, ci ricorda l’autore, in greco era eretico e viene dal verbo aireo (hairè?, “afferrare”, “prendere” ma anche “scegliere” o “eleggere”).
In origine dunque eretico, era colui che sceglieva, colui che era in grado di valutare più opzioni prima di posarsi su una di esse e in tale ambito indicava anche delle scuole come quella dei Pitagorici o quella degli Stoici.
In ambito cristiano, il termine, assente nei vangeli canonici, compare negli Atti degli apostoli (5:17, 24:5, 24:14, 26:5, 28:22) per indicare varie scuole (o sette) come quelle dei Sadducei, Cristiani e Farisei. E sia in greco antico che in ebraico ellenizzato questo termine non possedeva, originariamente, alcuna caratteristica denigrativa.
Ma con le Lettere del Nuovo Testamento tale neutralità del termine viene meno: in 1 Corinzi 11:19, Galati 5:20, 2 Pietro 2:1, haìresis inizia ad assumere dei connotati dispregiativi e ad indicare la “separazione”, la “divisione” e la rispettiva condanna. Secondo lo studioso Heinrich Schlier lo sviluppo in negativo di hairesis procede con l’analogo sviluppo del termine ekklesia: haìresis ed ekklesia divengono due opposti.
E da allora un eretico è colui che rifiuta la verità costituita. Come Giordano Bruno che per le sue “eresie” fu messo al rogo.
Un libro che parla di oltre 500 anni fa ma anche di oggi. Quanto è importante oggi essere eretici, cioè cercare di conoscere, scegliere? E quanti invece per non essere bollati come tali scelgono il silenzio,l’appiattimento sulle scelte di altri?
Come allora bisogna decidere se accettare quello che ci viene raccontato e, in alcuni casi, imposto o andare a cercare la verità per capire meglio questo che sta succedendo. Ed è attuale questo libro perché,come millenni fa, Occidente ed Oriente, oggi, possono essere alleati o nemici e cambiare le sorti del mondo.
Partiamo dalla copertina che mette insieme una croce cristiana e i segni dello ying e dello yang. Come a dire che tutto può convivere insieme.
Un noir, un romanzo storico, un puzzle, un giallo. Questo è l’Eretico con personaggi da brivido. Alcuni come Pico della Mirandola già protagonista di 999 L’ultimo custode, altri completamente nuovi come Ada Ta e Gua Li.
“Conosceva Ada Ta da sempre, era stato sua padre e sua madre, il suo compagno di giochi e il suo educatore. Il volto senza età del monaco era stato sempre uguale , fin dal primo ricordo della ragazza.”
Due personaggi importanti nello snodo della storia e legano l’Oriente all’Occidente nella ricerca di una verità, di un filo rosso che contnua da millenni. Cioè la presenza di un eretico:Issa o Gesù.
Che vita ha fatto Gesù tra i 12 e i 30 anni? Dove è stato?
L’Eretico ci racconta questo, e molto di più. “Il più grande mistero del mondo è oggi racchiuso in un piccolo monastero,nell’India settentrionale, una gompa al di fuori degli itinerari turistici, addossato alla parete di una montagna”. Questa storia così ben custodita venne a conoscenza, nel 1887, di Nicolai Notovic. Spia e addestrato dall’Ochrana, polizia segreta dello zar che scomparve misteriosamente proprio quando, dopo aver scritto e pubblicato “La vita sconosciuta di Gesù”, era sul punto di fare altre rivelazioni. E che non ci sia lo zampino anche di Santa Romana Chiesa? Chissà.
Da leggere con attenzione “Dramatis personae” e la “Postfazione”. Per leggere questo libro bisogna essere eretici, nel senso primordiale della parola.