Fiorello, nel suo show su RAI 1, ha descritto così Mario Monti :“È alto 1,75, ha un sacco di capelli e ha la stessa moglie da 40 anni…”. Sembra forse eccessivo iniziare in questo modo un articolo ma proprio quelle parole servono per capire perché molti italiani sono disposti ad affidarsi a lui- il 78% degli intervistati secondo il sondaggio di ieri di Demopolis, mentre soltanto il 22% degli italiani preferirebbero le elezioni subito, secondo la statistica dello scorso 11 novembre dell’Istituto Piepoli – a Mario Monti, il tecnocrate, per uscire da questa crisi.
?Un uomo normale che non ha bisogno di ’trucco e parrucco’ per essere intervistato, che ha una vita privata di cui si sa ben poco. Una necessità di normalità, di valori condivisi che fa diventare eccezionale il suo comportamento.
Anche in Grecia è successo più o meno lo stesso. E quindi cosa succede quando la politica abbandona il campo? La fotografia di oggi è affidata a Marino Niola, antropologo e docente universitario.
“Non è che la politica abbia abdicato al suo ruolo ma è questa politica che ha perso. Quella degli ultimi 17 anni che ha dato di sé un’immagine penosa. Il cittadino comune pensa che chi siede in Parlamento sia un inetto, un incapace. Dei buoni a nulla insomma. L’idea che si ha è quella del Parlamento dei peggiori. E qui non si parla dei vecchi politici che avevano scelto questa strada come proprio mestiere, ma di quelli arrivati in parlamento negli ultimi 15 anni: dei mestieranti. Infatti chi ha una professione non si butta nella mischia della politica. C’è una forte disistima verso la classe politica e una disapprovazione, come d’altra parte è successo anche in Grecia.”
Tecnocrati o tecnici?
Tecnico perchè i tecnocrati sono quelle persone che pensano che con la tecnologia si possa risolvere tutto. Monti è un grande tecnico, stimatissimo e tutti abbiamo l’idea consolidata, e non solo percepita, che lui sappia dove mettere le mani quando si parla di economia
Ma in fondo Monti rappresenta proprio quelle banche che, per molti, sono state causa di questa crisi
Ma cosa c’è di meglio? E quelli che dicono queste cose hanno proposto una soluzione?
1993 governo Ciampi oggi governo Monti, si può fare un paragone?
Sono molto simili, ma oggi Monti trova un paese peggiore di quello che trovò Ciampi, che per me rappresenta il miglior governo dell’età repubblicana. Oggi l’Italia è livida, depressa, divisia, sull’orlo di una crisi di nervi. Monti è una figura di primissimo piano ma rispetto ad allora raccoglie il Paese in un momento molto più drammatico. Abbiamo avuto altre crisi ma mai siamo stati così in basso dal punto di vista della moralità.
Di chi la colpa di tutto ciò?
In questi 20 anni c’è stato uno scardinamento delle nostre tradizioni e della nostra storia. Anche la sinistra per paura di sentirsi diversa ha gettato il bambino con l’acqua sporca. C’è stato un disastro formativo ed un allontanamento dalla realtà della politica, della televisione e di molti giornali. Potremmo dire, con una frase che Pasolini mette in bocca a Orson Welles nel film ’La ricotta’, che “l’Italia ha il popolo più analfabeta con la borghesia più ignorante d’Europa”
Quindi siamo perduti?
No, assolutamente: c’è una grande risposta e reazione da parte del popolo che non quello che viene raccontato nelle televisioni. Intanto anche perché il baricentro dell’informazione non transita più solo attraverso il tubo catodico. I giovani usano molto il web e anche quando guardano la Tv sanno discernere cosa guardare e cosa no. Quindi non siamo perduti.
(pubblicato su www.malitalia.it e su www.lindro.it)