Guglionesi 23 agosto. Una giornata d’altri tempi. Tempi che sembrano sepolti dal “grande fratello” imperante nella società italiana. Il 23 agosto è l’occasione per vivere un pomeriggio indimenticabile. Una delle fan, tramite facebook, del libro/documentario “Malitalia storie di mafiosi, eroi e cacciatori”, organizza la presentazione nel teatro di questo piccolo paese, vicino a Termoli. Circa 3000 abitanti molti dei quali sono operai nello stabilimento FIAT.
Decido di accettare l’ospitalità di Lucia e suo marito che mi vengono a prendere in stazione a Termoli e mi portano nella loro casa, una casa della Fiat, perché qui la Fabbrica Italiana Automobili Torino è anche questo. Entro in un piccolo mondo fatto di ordine, cortesia, calore. Tre ragazzi, Antonino Andrea e Pierpaolo, mi aspettano per il pranzo- pollo arrosto peperoni e insalata. Mi sento a casa, come se ci fossi stata sempre lì con loro. Si respira la dignità di una famiglia italiana normale : un solo stipendio, un po’ di campagna da coltivare, il rispetto per i genitori che sono riusciti a dare un tetto ad ognuno dei quattro figli. Al caffè ci raggiungono Antonino e Maria, i suoceri di Lucia. Lui operaio Fiat in pensione, 33 anni passati nell’azienda molti dei quali come sindacalista prima della FLM e poi FIOM, lei (chiamata da tutti Nilde Iotti) una battagliera casalinga che ha sempre seguito il marito ed allevato i figli avuti da giovanissima “ a ventuno anni li avevo già tutti e quattro”.
Una coppia d’altri tempi ma che non ha perso il senso della realtà, che ha seguito i cambiamenti della società. Modesta ma fiera. Antonino racconta della visita di Pertini, il Presidente partigiano, e di Gianni Agnelli allo stabilimento di Termoli. L’unica volta che la proprietà si è fatta vedere quaggiù. Lo sciopero di 30 giorni davanti ai cancelli è lontano nel tempo. Oggi anche qui la FIAT licenzia ma organizzare uno sciopero è più difficile, anche un giorno è un costo troppo grande per chi ha un unico stipendio per “reggere” una famiglia e lo conferma Gianluca il figlio, operaio FIAT “per successione” e sindacalista per lo stesso motivo. Nonni attenti verso i nipoti che trattano come persone grandi. Si parla di tutto intorno a quella tavola: di politica, scuola, televisione… con quella normalità che sembra quasi desueta in una società dove gli argomenti più gettonati sono X Factor e veline.
Due generazioni a confronto ma la stessa dignità. Maria mi chiede se mi può dare del tu perché mi dice “siamo tutti uguali, no?”.
La sera sono tutti presenti al teatro, con i 3 nipoti e Antonino, che non ha dimenticato le abitudini di sindacalista, fa un giro della sala e conta rapidamente i presenti.
La notte dormo nel letto ceduto da uno dei ragazzi. Me ne vado, la mattina dopo, accompagnata dal loro sorriso e da una carezza sul cuore.
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