Terra dei fuochi:polemiche velenose

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La “Terra dei fuochi” è sempre fonte di polemiche,anche quando si parla di morti e di tumori. La situazione dell’area era stata resa nota oltre 20 anni fa con le denunce dell’attuale Sindaco di Casal di Principe,Renato Natale, da Lorenzo Diana, dalle carte del processo Spartacus.Da chi in quella zona ci viveva e ci vive. Nel 2008 uno studio del professor Antonio Giordano, presidente dello Sbarro Institute for Cancer Research, ha messo in relazione le morti con la situazione ambientale.
Ora di fronte ai dati dell’Istituto Superiore ( il progetto “Sentieri”) che parlano di aumento della mortalità infantile del 13% nell’area della “Terra dei fuochi” e di ben il 21% nell’area di Taranto, sembra che l’interesse sia, più che altro, la polemica sui dati. Veri o no? Allarmistici o no? Chi ne ha parlato prima ? Ci sono persone che possono arrogarsi il diritto di essere gli unici detentori della verità?
In tutto questo sembra che si dimentichino le persone: Marzia, Tina, Dalia, Antonio, Stefano…….Sono persone, non numeri sui quali far nascere una polemica. Bisogna trovare una soluzione per loro. Una soluzione definitiva e chiara.
La vita delle persone non può sottostare ai ritardi con cui vengono comunicati i dati ( è forse un caso che il Ministro proprio negli ultimi mesi abbia deciso per un commissariamento dell’Istituto Superiore di Sanità?), alla polemica tra un’alta istituzione dello Stato e magari chi ha bisogno di sentirsi al centro dell’attenzione. Ci vogliono fatti oramai e non parole. Non vale più la citazione di Arthur Bloch “Un grammo di immagine vale più di un chilo di fatti”!
Il professore Giordano,questa mattina ha dichiarato :”I risultati dell’integrazione dello studio Sentieri dell’Istituto Superiore di Sanità sono stati comunicati dalla stampa, nella giornata di ieri. Sostanzialmente essi denunciano un aumento delle patologie tumorali nella provincia di Napoli e di Caserta, ma anche nella città di Taranto . Questa mattina, tuttavia, sono stati parzialmente smentiti dal ministro della salute Beatrice Lorenzin che ha sottolineato l’inesistenza di un nesso di causalità tra ambiente insalubre aumento delle patologie tumorali. Mi chiedo cosa si cerchi di dissimulare con questo passo in avanti compiuto dallo studio Sentieri e con i due passi indietro posti in essere del ministro che denuncia allarmismi. Cloruro di vinile, amianto. benzopirene, diossina, metalli pesanti sono solo alcune delle sostanze cancerogene ritrovate nei rifiuti tossici in Campania. Mi chiedo se il ministro accetterebbe di convivere con questo tipo di sostanze insieme alla sua famiglia e, soprattutto, mi chiedo se i comportamenti dell ‘ ISS e del ministero pongano realmente al centro dell’attenzione la tutela della salute dei cittadini o piuttosto dissimulino strategie politiche tese a mantenere lo status quo. Per quanto mi riguarda rifletto sul fatto che i dati dello studio Sentieri confermino una situazione denunciata dal sottoscritto e da altri ricercatori anni fa. Anche allora venivamo definiti da più parti come allarmisti.”
Dalle prime ricerche di Giordano, nel 2008, ad oggi sono passati 6 anni. Denunce,morti,nascita di movimenti, le dichiarazione di un pentito (ahimè note dal 1993), pagine di giornali che ci raccontano sempre del veleno sversato in quelle terre o di come l’amianto abbiamo distrutto la vita di migliaia e migliaia di persone o ancora di come l’ILVA di Taranto abbia prima ucciso il bestiame e poi le persone.
E ancora in questi giorni le icone,depositarie del verbo, parlano e scrivono come se fossero le uniche a cui dare una risposta. Le uniche che abbiano a cuore quel territorio. Le uniche che se ne siano mai interessate. O così traspare dagli articoli che appaio on line o su carte, del genere “già a marzo……”. E pensare che c’era chi lo aveva detto venti anni fa ma non ha avuto le stesse luci della ribalta! Certo la società è cambiata e forse anche la coscienza dei singoli ma…….
Ma forse ha ragione il professor Giordano c’è una strategia perché lo status quo non cambi.
(pubblicato su www.malitalia.it)