Paisan Blues: nel paese di John Fante

“Leggevo e leggevo, ed ero affranto e solo e innamorato di un libro, di molti libri, poi mi venne naturale, e mi sedetti li, con una matita e un lungo blocco di carta, e cercai di scrivere, fino a che sentii di non poter più continuare perché le parole non mi sarebbero venute come ad Anderson, ma solamente come gocce di sangue dal mio cuore.” Così scriveva uno dei figli famosi di Torricella Peligna. John Fante nell’incipit di Bunker Hill.

Sono passati 30 anni dalla sua morte e questo scrittore, conosciuto più dopo la sua morte, riceve l’omaggio dal paese di suo padre Nick che da qui andò via ai primi del novecento. Qui la regina è la Maiella, la montagna madre che tutto domina. Ma questa è una terra che ha dato i natali per esempio a Vincenzo Bellini Senior, nonno dell’omonimo famoso musicista catanese, Ettore Troilo fondatore della Brigata Maiella, Silvio D’Amico fondatore dell’Accademia d’arte drammatica di Roma e Vincent Persichetti ,compositore e pianista ,pedagogo, insegnante per oltre 30 anni alla notissima Juillard School e maestro di notissimi maestri contemporanei , il papà era torricellano.

Un paese che ha la cultura nel suo DNA, e che non ha mai dimenticato i suoi figli, famosi e meno. Ogni passo nel paese ci ricorda qualcuno di loro. Ci ricorda chi ha perso la vita durante la seconda guerra mondiale. Ma ci sono anche bellissime installazioni legate alla manifestazione “Campagne d’autore”.E i percorsi legati a Celestino V, il Papa del gran rifiuto.

E il 23 agosto inizia il Festival “Il Dio di mio padre”. Si ritroveranno qui i figli,Dan e Victoria, del grande letterato. Artisti come Stefano Benni e Rita Marcotulli.Scrittori,attori.Tutti qui nel piccolo paesino d’Abruzzo per parlare di questo grande scrittore italo-americano di cui Charles Bukowski disse:”Rimasi fermo per un attimo a leggere, poi mi portai il libro al tavolo con l’aria di uno che ha trovato l’oro nell’immondezzaio cittadino…. Quando cominciai a leggere quel libro mi parve che mi fosse capitato un miracolo, grande e inatteso….. l’autore era John Fante, che avrebbe esercitato un’influenza duratura su di me……”.
Un paese in festa per un grande della letteratura, riscoperto e amato in tutto il mondo e che nei romanzi ha sempre lasciato un impronta delle sue origini, delle sue radici. Forti come la Maiella,la montagna madre.

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